Bologna è una città perfetta per le biciclette. Invece è piena di motorini, che sono pericolosi per chi li guida (soprattutto), rumorosi, inquinanti e invadenti. Questo spazio è dedicato a discutere come cambiare questa situazione, per ridare alla città un volto sostenibile.

Wednesday, August 18, 2004

La risposta!!

Caro VIC58,

ti ringrazio per il contributo che mi hai inviato. Sono anch'io un ciclista, non pentito, e mi sono accorto immediatamente, venendo a Bologna, quali siano le difficoltà che si incontrano a circolare in bicicletta. Come ho già scritto sul mio diario, all'interno del sito.
La nostra città vanta un primato negativo: è ultima in Regione per dotazione di piste ciclabili. Ogni cittadino della nostra città ne ha a disposizione 0,09 metri per abitante. Negli ultimi 3 anni la Regione Emilia-Romagna ha stanziato 31 milioni di euro per la realizzazione di nuovi percorsi. Il 20% di queste risorse sono state “acquisite” da Reggio Emilia, il 16% da Ferrara, il 14% da Parma; solo il 6% è andato alla Provincia di Bologna, ma tutti nei Comuni limitrofi alla città, che non è stata in grado di presentare neanche un progetto. Questi dati la dicono lunga sulla mancanza di volontà dell'attuale amministrazione di prendere iniziative su questo terreno. Eppure le caratteristiche morfologiche di Bologna, non tanto dissimili da quelle di altre città della nostra Regione, si prestano a sviluppare questo tipo di mobilità. Alle piste ciclabili è dedicato un capitolo del programma.
Le tue proposte sono ampiamente condivisibili, aggiungo solo un punto: Bisogna rendere sicure le dimore per le biciclette. Appena giunto a Bologna un mio vicino di casa, vedendomi uscire con la bici, mi ha avvertito “ stia attento dove la mette, perché qui a Bologna le rubano”. Colpito dalla curiosità mi sono informato: il numero di furti è sorprendentemente alto, ed è uno dei motivi che fanno desistere le persone ad usare questo mezzo di trasporto individuale.

Grazie

Sergio Cofferati (3 maggio 2004)

Una lettera al Cinese

Caro futuro Sindaco di Bologna,

Ti scrivo sul problema della mobilità, del traffico e della salute a Bologna. Nessuno crede più alla panacea però è importante considerare che alcune cose semplici possono migliorare di molto la situazione attuale, che è ormai insopportabile per livello di pericolo, inquinamento e invivibilità, specie per i più piccoli e i più deboli.

Io credo in una di queste cose semplici: la nostra città deve ritornare a considerare seriamente la bicicletta come mezzo di trasporto, prendendo a modello quanto si fa a Ferrara e nelle altre città d’Europa (Zurigo docet in questo settore).

Cosa bisogna fare per aiutare la diffusione della mobilità ciclabile a Bologna?

Bisogna:

- convincersi che ogni bicicletta in circolazione significa un vantaggio materiale e monetario per la città e i suoi abitanti dal punto di vista della sicurezza, dell’occupazione di suolo pubblico, del traffico, dell’inquinamento dell’aria, del rumore, in definitiva della qualità di vita;

- convincersi che la politica della mobilità ciclabile deve avere un budget stabile e sostanziale perché servono investimenti che devono proseguire per anni;

- rendersi conto che, come le auto e le moto, la bicicletta ha bisogno di spazi di parcheggio riservati, diffusi e capillari: ogni strada deve avere una rastrelliera e se la strada è lunga ci deve essere una rastrelliera ogni isolato. Questo non deve valere solo per il centro storico. Le rastrelliere vanno realizzate al posto di un posto auto e vanno corredate di una leggera tettoia, con cartelli che ne spieghino il valore e indichino la posizione delle altre rastrelliere nei paraggi.

- adattare le norme di circolazione in città garantendo alle bici la precedenza sulle auto negli attraversamenti pedonali e la percorribilità ciclabile al contrario nelle strade a senso unico, e realizzare porzioni di pista ciclabile su tutti i marciapiedi più larghi di 2 m.

- convincersi che la mobilità ciclabile va insegnata ai giovani e ai loro genitori. Bisogna costruire con le scuole e le associazioni volontarie dei percorsi formativi che riportino in auge la bici anche come mezzo di trasporto, cercando sponsorizzazioni e aiuto per esempio tra i rivenditori e i riparatori di biciclette, che hanno un interesse economico evidente nella massima diffusione del mezzo stesso.

Non la faccio lunga, anche se su questo argomento ci sarebbe molto da pianificare e da fare. Se questa prospettiva ti interessa mi metto a Tua disposizione per lo sviluppo ulteriore di questa tematica.

Grazie per l’attenzione e buon lavoro
VIC58

Introduzione

C'era una volta Bologna delle biciclette e dei tram. Ora invece c'è una città piacevole solo a ferragosto, quando i fracassoni sono a fare fracasso da qualche altra parte, per esempio al mare (quella specie di mare che chiamano Adriatico). In agosto i marciapiedi servono per camminare (e non per parcheggiarci il motorino) i portici idem come sopra, l'aria è pulita e la città è tranquilla.
Chi arriva da fuori dice: "mi piacerebbe viverci", poi ritorna in settembre e dice "siete matti!". Il chiasso e la puzza sono tali che ormai la gente scappa, va a vivere fuori, però a lavorare torna tutte le mattine, in macchina e in moto, e la puzza, il rumore e il caos continuano ad aumentare.
Che fare? (citazione ad uso dei leninisti) .
E' chiaro che c'è un problema politico, sociale e di costume. Sentiamo se c'è qualche opinione...
Bye